Brutte notizie per chi spera di andare in pensione nel 2024: molti non potranno andarci nemmeno se avranno 67 anni.
Secondo la legge Fornero si può andare in pensione a 67 anni con un requisito contributivo minimo di 20 anni. Ma non in tutti i casi. Alcune persone, il prossimo anno, non potranno lasciare il lavoro pur avendo tutti i requisiti. Vediamo insieme perché.
Se lavorare fino a 67 anni vi sembra già troppo, sappiate che, molto probabilmente, negli anni che ci attendono non potremo andare in pensione nemmeno a tale età. Sempre più persone dovranno lavorare fino oltre i 70 anni. La legge Fornero ha fissato l’età pensionabile a 67 anni con un requisito contributivo minimo di 20 anni. Tuttavia, pur avendo entrambi i requisiti, saranno tanti i lavoratori che dal 2024 in avanti si vedranno rifiutare la richiesta di pensionamento da parte dell’Inps.
Se state già festeggiando all’idea di andare in pensione nel 2024, frenate gli entusiasmi. Anche se avete 67 anni e 20 anni di contributi, l’istituto di previdenza sociale potrebbe respingere la vostra domanda di pensionamento e voi potreste dover continuare a timbrare il cartellino anche fino a 71 anni.
Il nostro sistema previdenziale è regolato dalla legge Fornero del 2012 – che, come spiegato in precedenza, ha portato l’età pensionabile a 67 anni con almeno 20 anni di contributi – e dalla riforma Dini del 1995. Quest’ultima ha segnato il passaggio dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo. Ciò significa che, per calcolare l’importo della pensione, si tiene conto unicamente dei contributi versati. Ogni mese un lavoratore – tra la sua quota e quella spettante al datore di lavoro- versa il 33% del suo stipendio in contributi all’Inps. Di conseguenza i contributi dipendono dallo stipendio: se questo è basso pure i contributi saranno bassi e l’esito finale sarà una pensione bassa.
Ma la legge Fornero ha stabilito che, per poter andare in pensione a 67 anni, non è sufficiente aver maturato 20 anni di contributi. È necessario che la pensione sia pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Quest’ultimo cambia ogni anno poiché è soggetto a rivalutazione. Nel 2023 l’assegno sociale corrisponde a 503,27 euro ma nel 2024, è già stato anticipato, salirà a 537 euro. Ciò significa che nel 2024, per poter andare in pensione a 67 anni, un lavoratore dovrà aver maturato una pensione pari almeno a 537 moltiplicato per 1,5 che come risultato dà 805 euro. Diversamente, se una persona a causa di contributi troppo bassi, non arriverà a tale soglia, dovrà continuare a lavorare.
Questa rappresenta una “stortura” del nostro sistema previdenziale derivante dall’unione della riforma Dini con la legge Fornero. Le due riforme sono evidentemente incompatibili tra loro in quanto la riforma Dini nacque in un periodo storico ed economico completamente diverso. Oggi il risultato dell’unione della Dini e della Fornero è che chi guadagna poco è costretto a lavorare molti più anni di chi guadagna tanto.
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