Che ci sia una numerosa “migrazione” di cervelli italiani all’estero, questo è un dato di fatto. Ma quali sono le destinazioni prescelte?
Il fenomeno dell’emigrazione – all’interno della stessa nazione oppure all’estero – ha sempre caratterizzato ogni Paese e in particolare l’Italia, la quale di emigrazioni ne ha vissute diverse nel corso della sua storia. Partire con una valigia di cartone, per cercare di far fortuna altrove – lontano dall’Italia oppure in una regione diversa, a caccia di un lavoro migliore e più soldi in tasca – era molto comune. C’è un altro fenomeno migratorio il quale negli ultimi anni sta interessando i giovani nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. Per l’esattezza circa 31 mila giovani – con una laurea nel cassetto – hanno dato vita alla cosiddetta “fuga dei cervelli”.
Ci sono delle regioni italiane che hanno maggiormente vissuto questo fenomeno dei “giovani in fuga” per intraprendere una vita o carriera lontano dai luoghi di origine. Si emigra dove ci sono molte più possibilità di lavoro. Si parla soprattutto di salari più elevati i quali a volte in alcune regioni – o nella stessa l’Italia – non si possono sempre garantire a un giovane appena laureato. Si studia per anni – e ci si specializza – per conseguire una laurea importante. Alla fine dei conti – se si decide di restare nel proprio Paese o regione – questo non basta per condurre una vita dignitosa, soddisfacente e ben remunerata. Ma da dove provengono questi giovani che “fuggono” e soprattutto dove si dirigono?
Vi sono due fenomeni migratori: i giovani che decidono di emigrare all’interno dell’ Italia e coloro che lasciano la nazione. Coloro che decidono di restare nel proprio Paese – spostandosi dal Sud al Nord – provengono soprattutto da regioni come Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. L’emigrazione verso Paesi esteri riguarda coloro che provengono dal Nord Ovest o Nord Est dell’Italia. Non mancano i giovani del Sud e il Centro Italia. Nelle isole le partenze sono inferiori rispetto alle altre regioni.
Le destinazioni dove i “cervelli in fuga” si dirigono sono diverse. Ci sono coloro che lasciano il Sud Italia e le isole per dirigersi verso il Centro Nord. Poi vi sono coloro che decidono di trasferirsi all’estero scegliendo l’Europa. Sono stati registrati ultimamente dei cali di migrazioni verso quei Paesi estere da sempre molto richiesti come il Regno Unito, Francia, Spagna e Germania. Per coloro che invece decidono di allontanarsi a lungo raggio – al di fuori del continente Europeo – va specificato che sia gli Stati Uniti che l’Australia stanno diventando le mete richieste da questi “giovani cervelli in fuga”. Non va sottovalutato che questo flusso migratorio è una grande perdita per il nostro Paese e per la nostra economia, tanto che l’ISTAT ha stimato a ben 25 miliardi di euro la drammatica perdita. Una soluzione ci sarebbe: Bisognerebbe motivarli a rientrare. Ma a quali condizioni?
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