Il Governo ha deciso di trasformare il bonus casa in una nuova tassa. La nuova legge mette in difficoltà le famiglie: tutti i cambiamenti.
Sono diverse le persone che sono rimaste spiazzate dai cambiamenti riguardanti l’ultimo bonus casa. Infatti in queste ore il Governo ha deciso di trasformare il sussidio in una tassa. Questo provvedimento è previsto dalla Manovra 2024. Sono diversi i cambiamenti per le famiglie italiane: le novità.
Sono diverse le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024, con il governo di Giorgia Meloni che sembrerebbe pronta ad eliminare totalmente il Superbonus. Ovviamente stiamo parlando di quel sussidio che riguardano le ristrutturazioni edilizie. Queste misure includono l’introduzione di una tassa di plusvalenza immobiliare applicata sulla vendita degli immobili ristrutturati sfruttando questo sussidio statale. Già nell’ultimo anno sono diverse le modifiche subite dal Superbonus.
Infatti inizialmente questo incentivo del fiscale era del 110%, ma con il nuovo esecutivo è stato ridotto al 90% prima ed ulteriormente al 70% nel 2025. La nuova norma fiscale si concentrerà sulla plusvalenza generata dalla vendita che è stato ristrutturato con l’agevolazione del Superbonus. Per Plusvalenza si intende la differenza tra il prezzo di vendita dell’immobile e il suo valore di acquisto. Con la nuova legge però sono diverse le novità in arrivo per tutti gli italiani, che vedranno totalmente trasformarsi il beneficio pubblico.
La nuova legge stabilisce che se una casa viene rivenduta entro dieci anni dalla fine dei lavori di ristrutturazione effettuati con il Superbonus, la plusvalenza generata sarà tassata al 26%. Tuttavia, alcune eccezioni sono previste: l’imposta non si applicherà alle prime case o agli immobili ereditati per successione. Inoltre, i costi relativi agli interventi agevolati al Superbonus nella misura del 110% non saranno inclusi nel calcolo della plusvalenza se il beneficiario ha esercitato l’opzione di cessione del credito o sconto in fattura praticato dal fornitore.
Inoltre inizialmente la scadenza per richiedere il Superbonus era fissata al 31 ottobre 2023. Mentre invece potevano riscattare il bonus le persone con un reddito Isee inferiore ai 15mila euro che erano proprietarie dell’immobile o avevano un diritto reale di godimento su di esse. Inoltre questo poteva essere applicato a tutte le spese fatte per l’efficienza energetica, per il fotovoltaico e per le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, ma non poteva superare il 10% delle spese complessive previste per lo sconto.
Per il Superbonus il Governo aveva stanziato 20 milioni di euro. In caso di domande che superavano l’importo disponibile il contributo sarebbe stato assegnato in percentuali ridotte ma mai inferiori al 10%. Mentre nel caso in cui le risorse non fossero state sufficienti a coprire le richieste, i beneficiari avrebbero ricevuto il contributo in ordine cronologico.
Allo stesso tempo è stata introdotta una verifica sulle rendite catastali, con l’Agenzia delle Entrate che avrebbe verificato se subito dopo i lavori sarebbe stata fatta la comunicazione ai fini del calcolo del nuovo estimo.
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