Abbiamo spesso l’impressione di pagare spese condominiali troppo alte. Ecco come capire se effettivamente ci sono delle criticità
Le dinamiche condominiali possono assumere spesso connotati tragicomici. Non facile andare tutti d’accordo, anche perché, quasi sempre, si ha qualcosa da ridire e non solo per problemi di vicinato. Anche e soprattutto perché c’è sempre chi considera le spese condominiali troppo alte. Ecco come leggere correttamente i prospetti e capire se, effettivamente, stiamo pagando troppo.
La gestione del condominio è affidata all’amministratore di condominio che può essere o uno degli abitanti del palazzo, eletto dall’assemblea di condominio oppure un professionista esterno cui ci si è affidati per il disbrigo delle tante, tantissime questioni. Tra queste, sicuramente il rendiconto annuale che l’amministratore deve sottoporre all’approvazione dell’assemblea. Come per ogni documento, il consiglio che vi diamo è sempre quello di spulciare bene cosa si sta firmando e approvando.
Evidentemente, il bilancio condominiale non fa altro che mettere nero su bianco quelle che sono le spese e le entrate del condominio. La legge dice che deve farlo nel modo più comprensibile possibile. Importante, in particolare, la voce relativa delle spese che indica tutto ciò che è stato fatto per il nostro palazzo.
E veniamo al punto, perché le spese sono suddivise per singola unità immobiliare e ripartite secondo le tabelle millesimali. E c’è sempre qualcuno che non è convinto di tutto ciò. Andiamo a vedere, voce per voce, cosa dobbiamo controllare per capire che non stiamo pagando di più del dovuto.
Fondamentale, dunque, avere ben chiaro quali siano le tabelle millesimali di ogni singolo appartamento, perché quello che si andrà a pagare dipenderà essenzialmente da quello. Ciò che andremo a pagare è proporzionato proprio ai millesimi posseduti.
Chiaramente è pienamente nei diritti di ogni condomino poter prendere visione della documentazione approntata dall’amministratore di condominio. Attenzione, in particolare, alle cosiddette “pezze d’appoggio” che danno contezza delle spese indicate a bilancio. Si tratta, dunque, di documenti giustificativi degli importi che, altrimenti, sarebbero solo dei numeri messi nero su bianco a casaccio. Alcuni esempi di “pezze d’appoggio” sono i i tabulati delle riscossioni periodiche (per quanto riguarda le entrate) e le fatture o le ricevute fiscali (per le uscite). Una volta verificato tutto questo possiamo, eventualmente contestare qualcosa che ci sembra non sia in ordine nei conti del nostro palazzo.
Se i condomini ritengono che le spese condominiali siano troppo alte possono procedere a nominare un revisore contabile a maggioranza che analizzerà il bilancio e la corrispondenza delle voci di entrata e di uscita. Attenzione, però, perché la Giurisprudenza ci dice che l’impugnazione del rendiconto non può essere fatta per motivi di merito ma solo per ragioni di legittimità. Sul punto si è pronunciata addirittura la Cassazione sancendo, per esempio, che un errore di calcolo sulle tabelle millesimali sarebbe un profilo di illegittimità, quindi potrebbe essere impugnato.
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