Sempre più persone cercano l’amore tramite le app di incontri. Ma quest’app utilizza un meccanismo assai diverso rispetto a quello delle altre
Cercare l’anima gemella online è ormai la normalità. Negli anni sono proliferate, infatti, le app di dating, dichiaratamente incentrate sugli incontri di natura sentimentale e sessuale. Moltissime persone cercano l’amore tramite questi strumenti. Ma cercare non significa trovare e, quindi, spesso si fa un buco nell’acqua. Ma ora è arrivata sul mercato una nuova applicazione che usa un metodo molto particolare e che promette percentuali altissime di fare colpo.
Avremmo dovuto scrivere, forse, di “fare match”. Su queste app, infatti, si usa dire così quando esprimiamo gradimento per un profilo e otteniamo la corresponsione di gradimento che, ovviamente, non significa né che ci si vedrà sicuramente, né che l’eventuale incontro andrà a buon fine.
Come detto, in questi anni, sono sorte moltissime app che si muovono in questo settore. Del resto, il desiderio di compagnia, affettività, di sessualità, con tutti gli input che riceviamo quotidianamente, è ancora più acuito rispetto al passato. Ma in tanti rischiano di rimanere delusi dall’esperienza su queste app.
Per questo, questa nuova applicazione appena immessa sul mercato riaccende la speranza di tanti cuori solitari. Ecco come funziona: come detto, il meccanismo che usa è molto particolare. Funzionerà?
Si tratta di un’app che utilizza l’ormai tanto chiacchierata Intelligenza Artificiale. Da più parti, infatti, si sottolineano i potenziali rischi che questa nuova forma di tecnologia può avere sui rapporti umani. E, in effetti, quanto progettato per la realizzazione di quest’app sembra davvero uscito da un film di fantascienza distopico.
L’app si chiama SciMatch e utilizza algoritmi alimentati con l’intelligenza artificiale per calcolare la compatibilità degli utenti. “I volti non mentono” indica il claim dell’applicazione, fin dalle prime visualizzazioni del sito ufficiale. Già perché, in accordo a uno studio di qualche anno fa, chi ha progettato questa applicazione utilizza i tratti somatici delle persone per trovare la potenziale anima gemella. Basterà infatti fare un selfie o, comunque, pubblicare una propria foto, per avere un numero indefinito di profili potenzialmente compatibili. Sempre sulla scorta dei tratti somatici del viso, ovviamente.
L’immagine del nostro volto sarà scansionato dall’algoritmo che si chiama Ruby e così, tramite l’intelligenza artificiale, sarà calcolata l’affinità con altri profili in base alla distanza tra gli occhi, la forma degli zigomi e la larghezza della fronte. Secondo quanto emerge, SciMatch garantisce una possibilità di fare match molto alta, dando risultati all’87% compatibili. Una applicazione 2.0 (o, forse 3.0, 4.0, 5.0, ecc.) delle teorie di Cesare Lombroso che, allora, erano tutt’altro che superate perché bollate come oscurantiste.
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