Ci sono città italiane che, più di altre, mettono a rischio la salute di coloro che ci vivono. Ecco i dati ufficiali di cui tenere conto.
Vivere in città offre senza dubbio tutta una serie di vantaggi. Il primo tra tutti è la possibilità di raggiungere più velocemente il posto di lavoro, anche grazie ai trasporti pubblici. Chi abita in campagna è costretto a usare un mezzo proprio e deve mettere in conto la probabilità di impiegare molto più tempo per gli spostamenti. Un altro vantaggio è quello di poter fruire di più servizi e occasioni di svago. Da un altro punto di vista, però, ci sono delle problematiche legate alla salute.
Infatti le città sono notoriamente più inquinate e questo vuol dire che, viverci, può diventare molto rischioso. In Italia le città inquinate sono tante, e contrariamente a quanto si possa pensare non sono tutte concentrate al Nord. Infatti ci sono centri urbanizzati con un livello di smog preoccupante anche al Sud. Scopriamone di più
Chi vive in città è maggiormente esposto ai rischi per la salute dovuti all’alta concentrazione di agenti inquinanti. L’aria è piena di sostanze inquinanti generate dalla combustione di combustibili fossili. Questi sono principalmente rilasciati nell’atmosfera dagli impianti di riscaldamento e dalle automobili o altri mezzi pesanti che circolano per le strade e autostrade italiane.
Ma anche gli allevamenti intensivi generano inquinamento. Dagli ultimi dati Ispra, gli allevamenti intensivi producono il 75% delle emissioni di ammoniaca in Italia, rappresentando la seconda fonte di polveri sottili dopo il riscaldamento. In totale chi vive in città si muove in un miscuglio di particolato (PM10, PM2.5), idrocarburi aromatici policiclici (IPA), benzene, monossido di Carbonio (CO) e ossidi vari.
Dunque quali sono le città più inquinate d’Italia in cui la salute è maggiormente a rischio? La Pianura Padana ha un triste primato, secondo i dati forniti da open.online che riporta l’indagine effettuata da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore.
La provincia che è risultata più inquinata dai rilevamenti satellitari del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Casm) nei primi otto mesi del 2023 è Cremona. Seguita da Monza e Brianza, Milano, Mantova e Padova. Aumenti di inquinamento si registrano a Biella, Lecco, Vicenza, Como, Varese, Lucca e Pistoia.
Ma pure le città del sud non sono immuni. Le province che hanno fatto registrare un alto livello di inquinamento atmosferico sono Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi.
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