In tutto il mondo milioni di persone amano mangiare il buonissimo sushi, ma prima di assaggiarlo bisognerebbe seguire alcuni consigli.
Il sushi è uno dei piatti tipici della cucina giapponese, che in pochissimo tempo ha conquistato ogni angolo del mondo. In modo particolare, è caratterizzato da molti ingredienti differenti: pesce, alghe nori, uova ecc. Inoltre, il ripieno è rigorosamente crudo, fuorché in alcune varianti in cui è cotto. Ad ogni modo, il tutto è poggiato sul riso e arrotolato all’interno di una striscia di alga.
Qual è allora l’origine di questo speciale piatto? In realtà, le sue origine sono abbastanza incerte, anche se alcuni storici ritengono che sia stato introdotto dai monaci buddhisti, dopo un viaggio in Cina fatto nel VII secolo. Tuttavia, verso il IV secolo a.C. in Giappone comparve per la prima volta un piatto simile al sushi, formato da strati di pesce crudo.
Naturalmente, prima di mangiare il famoso sushi giapponese bisognerebbe informarsi e seguire alcune regole molto precise, poiché questo piatto tipico è pur sempre caratterizzato dal pesce crudo. Infatti, alcuni ricercatori norvegesi hanno trovato dei batteri specifici su un sushi. Per la precisione, i batteri trovati si chiamano Aeromonas e sono capaci di creare una barriera contro gli antibiotici. In altre parole, questi specifici batteri favoriscono la resistenza agli antibiotici, indebolendo la loro efficacia sul corpo umano. Innanzitutto, bisogna specificare che il sushi è un ottimo piatto e può essere mangiato senza problemi, purché il pesce crudo sia fresco e di ottima qualità.
Pertanto, qualora non fosse fresco e di alta qualità si potrebbero trovare dei batteri sgraditi e pericoli per la salute umana. Inoltre, in base a degli studi molto approfonditi, uno dei batteri più temuti è il Listeria monocytogenes, responsabile dell’infezione chiamata listeriosi. Quest’ultimo batterio potrebbe essere trovato proprio nel sushi, qualora non venissero rispettate le procedure di alta qualità. Tuttavia, i ricercatori della Norwegian University of Science and Technology sono riusciti a trovare un secondo batterio meno noto sul tipico piatto asiatico: l’Aeromonas.
Più specificatamente, si tratta di un patogeno molto diffuso negli ambienti acquatici, capace di infettare persino chi mangia il pesce crudo o poco cotto. In più, gli scienziati norvegesi hanno identificato addirittura 22 ceppi differenti su 8 sushi venduti regolarmente in Norvegia. Pertanto, ciò che si evince dallo studio è la poca cura nella lavorazione del prodotto e, soprattutto, una superficialità nel garantire un sushi con un pesce crudo di alta qualità.
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