La onicofagia, l’abitudine di rosicchiarsi le unghie, non è solo un brutto vizio, ma una vera e propria malattia: in cosa consiste esattamente.
Al contrario di quanto si possa pensare, ne soffrono davvero moltissime persone al mondo. Stiamo parlando dell’onicofagia, l’abitudine di rosicchiarsi sempre le unghie e a volte anche le pellicine circostanti. Tanti pensano si tratti semplicemente di un brutto vizio o di un banale tic, ma in realtà in alcuni casi può configurarsi come una malattia a tutti gli effetti.
Scopriamo quindi meglio in che cosa essa consiste, come si manifesta, quali sono le cause e soprattutto come si può ‘curarla’.
Se anche tu hai questo problema o conosci qualcuno che ne soffre ciò che stiamo per dirti potrebbe esserti di grande aiuto.
Che cos’è l’onicofagia? Secondo la scienza, si tratta di un disturbo compulsivo che porta il soggetto a mangiare le proprie unghie e nei casi più gravi anche le pellicine e le cuticole circostanti, con conseguenze negative sia a livello fisico che psicologico.
È chiaro, quindi, che in quest’ottica l’onicofagia non può essere considerato un semplice tic, ma piuttosto una vera e propria malattia. Ad ogni modo, tale disturbo deriva soprattutto da uno stato d’ansia e di nervosismo che porta l’individuo a reagire con un gesto ripetitivo, irrefrenabile e autodistruttivo. Per lui, infatti, mangiare le unghie ha un effetto calmante.
L’onicofago non si rende nemmeno conto di quando le mani vengono portate alla bocca e i denti cominciano a mordere le unghie. Di solito questo comportamento si manifesta principalmente durante l’infanzia e l’adolescenza, tra i 6 e 18 anni, ma è stato dimostrato che è diffuso anche nel 10% circa degli studenti universitari. Tuttavia, se trascurata, l’onicofagia può protrarsi fino all’età adulta.
A seconda del livello di stress le unghie possono essere appena rosicchiate oppure danneggiate, fino a portare in qualche caso alla ricostruzione dell’unghia stessa. Ma gli effetti negativi sulla salute dell’organismo non finiscono qua. In quanto questo gesto implica delle conseguenze più o meno gravi anche a livello della bocca e dei denti.
Generalmente l’abitudine di mangiarsi le unghie viene scoraggiata nei più piccoli attraverso l’uso di smalti dal sapore sgradevole o semplicemente rimproverandoli. Tuttavia, quest’ultimo atteggiamento non è salutare né tanto meno efficace. L’onicofagia è il sintomo di un disagio più profondo che va quindi corretto, eliminando innanzitutto le cause all’origine dello stato d’ansia.
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