Intervento del Governo nel settore delle politiche familiari, chi sono i beneficiari della misura prevista nella Legge di Bilancio.
In questi giorni iniziano a trapelare le prime indiscrezioni riguardanti la prossima Legge di Bilancio che arriva in un momento particolare per l’economia italiana, tra risorse limitate e crisi internazionali. Quindi le decisioni prese dalla compagine governativa sono molto attese dalle parti sociali per le ricadute sui cittadini.
In particolare, si discute sulle misure a favore dei nuclei familiari con prole, che restano al centro delle politiche del Governo. Quindi attenzione rivolta ai temi della genitorialità e della natalità con un potenziamento delle misure per le famiglie. Tra l’altro si discute del bonus asilo nido, prestazione per le spese di rette e mense per i nidi d’infanzia, con la possibilità di potenziare la misura. Ma in che modo?
Bonus asilo nido, quali prospettive per il prossimo anno
Nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Meloni emerge la volontà di rafforzare questo bonus, visto che non sempre riesce a coprire le spese per la frequenza. In particolare le famiglie tutelate sarebbero quelle più numerose: dal secondo figlio infatti l’asilo nido sarebbe completamente gratuito.
Al momento i dettagli del progetto non sono noti, tuttavia. Si parla di uno stanziamento di fondi pari a 180 milioni di euro, ma i dettagli sono rimandati a un decreto attuativo da parte del Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. Non esiste quindi la certezza di una completa abolizione delle spese per il nido a partire dal secondo figlio per il 2024.
Anche il Presidente del Consiglio parla di un obiettivo per il prossimo anno, ma non si sa se riguarderà almeno inizialmente solo le famiglie con redditi più bassi. La misura sicuramente sarà inserita in un pacchetto di prestazioni per le famiglie, ma i dettagli operativi e attuativi sono ancora lontani e occorrerà aspettare diverse settimane per avere notizie attendibili.
Oggi il bonus asilo nido viene erogato come contributo alle famiglie che affrontano le spese per la frequenza e la mensa nei nidi d’infanzia. Gli importi variano a seconda della documentazione Isee presentata, attestante la situazione economica del nucleo familiare richiedente. Gli importi maggiori fino a 272,73 euro per 11 mensilità (3mila euro annui) sono destinati a chi possiede Isee non oltre i 25mila euro, quindi ai redditi più bassi.
Proprio gli importi versati potrebbero essere ritoccati a partire dal secondo figlio con rimborsi maggiori, almeno per le fasce di reddito meno abbienti. Ciò potrebbe garantire la copertura completa delle spese che attualmente superano le quote dei rimborsi previsti con il bonus.