Cosa accade al nostro corpo quando smettiamo di fumare: i primi benefici dopo due giorni

Avete deciso di smettere di fumare, ma sapete cosa succede al corpo già dopo pochi minuti? L’analisi passo passo.

Smettere di fumare è un’azione tutt’altro che semplice non solo per la difficoltà ad eliminare un’abitudine quotidiana, un vizio apparentemente irrinunciabile, ma anche per quello che accade al nostro corpo sin dalle prime due ore trascorse dall’ultima sigaretta fumata.

Cosa succede quando si smette di fumare
Stop al fumo, quando arrivano i primi benefici – News.Notizieflash.com

Ed è importante esserne consapevoli per seguire un percorso di eliminazione del fumo ad hoc essendo pronti a far fronte a quello che accadrà dopo la decisione di dire addio alle sigarette. Chiaramente i ‘sintomi’ variano da persona a persona, anche in base al numero di sigarette fumate e al numero di anni trascorsi fumando prima di smettere.

Smettere di fumare, cosa succede al corpo e all’organismo? Quando arrivano i benefici

Dopo venti minuti l’effetto della nicotina viene a ridursi e quindi pressione sanguigna e battito tornano a livelli normali mentre mani e piedi si riscaldano. I responsabili dell’incremento di battito e pressione e del restringimento dei vasi sanguigni sono l’epinefrina e la norepinefrina, due neurotrasmettitori il cui rilascio è stimolato dalla nicotina. La sensazione dell’astinenza si manifesta dopo due ore circa: può influenzare l’uomo e portare a difficoltà a dormire e ad un senso di stordimento. Il sangue dell’ex fumatore comincia a ripulirsi liberandosi del monossido di carbonio che tende a legarsi all’emoglobina molto più di quanto lo faccia l’ossigeno.

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Oltretutto il monossido di carbonio aumenta il rischio di coaguli dato che rende il sangue più denso. Trascorse 24 ore l’organismo ha una reazione fisiologica evidente ovvero la tosse, segnale del tentativo di liberarsi delle tossine rimaste nelle vie respiratorie. Contestualmente si inizia a ridurre il rischio di sviluppare patologie coronariche. La nicotina comincia a scomparire dall’organismo dopo 48 ore circa e le terminazioni nervose iniziano a ripararsi. Si iniziano di nuovo a sentire meglio i sapori grazie alla maggiore sensibilità delle papille gustative (solo nei fumatori cronici c’è un rischio di irreversibilità).

Cosa succede dopo 72 ore e dopo 15 anni

Le difficoltà maggiori iniziano dalle 72 ore di astinenza in poi: si possono manifestare emicrania e nausea, ansia e tremori, crampi e un possibile stato depressivo. Superata la fase più dura, dopo un mese il rischio di sviluppare diabete di tipo 1 cala insieme a quello legato all’insorgenza di altre patologie. I polmoni cominciano a ripulirsi dopo tre/nove mesi circa, la capacità respiratoria aumenta e la tosse scompare.

Dopo un anno crolla il rischio di sviluppare malattie cardiache (chiaramente va valutato in base a quanto si è fumato in precedenza) mentre dopo dieci anni si dimezza il rischio di insorgenza del tumore ai polmoni. Infine dopo 15 anni dall’ultima sigaretta viene meno anche il rischio di infarto che torna a livelli similari a quelli di chi non ha mai fumato.

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