Un ex campione olimpico, dopo aver concluso la sua carriera agonistica, ha deciso di aprire un agriturismo: ecco di chi si tratta.
Sono tanti gli sportivi che, una volta terminata la carriera agonistica, decidono di investire nel settore della ristorazione. Tra questi c’è anche un atleta italiano che nel corso della sua carriera può vantare una medaglia d’oro vinta nelle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 e un bronzo nelle Olimpiadi di Atene nel 2004.
Avete capito di chi stiamo parlando, non è vero? Si tratta di un ginnasta che dopo essersi ritirato nel 2005 è stato insignito della laurea ad honorem in scienze motorie dall’Università degli Studi del Molise e ha partecipato anche alla sesta edizione di Amici in qualità di supervisore dei concorrenti di ginnastica artistica.
Dall’Oro Olimpico alla produzione di vino: il campione si racconta
L’ex atleta che nel 2013 ha deciso di aprire un agriturismo a Ripatransone, nelle Marche, non è altro che Yury Chechi. Il campione olimpico, in un’intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha raccontato di aver sempre avuto piacere nel degustare i vini ecco perché ha deciso di investire nel settore.
Queste le sue parole: “Mi è sempre piaciuto degustare vini buoni, poi quando abbiamo iniziato con l’azienda agricola l’abbiamo impostata anche sulla produzione di vino (abbiamo rimesso la vigna nel 2008 e fatto la prima vendemmia 5 anni dopo) e, da lì, la passione si è trasformata anche in una competenza in materia di enologia. Ho due ettari di vigna, facciamo 40mila bottiglie e molte vanno per il ristorante. Con il mio vino seguo la natura e il biologico è come un oro”.
Yuri Chechi ha svelato di preferire il vino rosso, ma di non disdegnare le bollicine come un buon Franciacorta o i vari tipi di champagne. Inoltre ha raccontato che quando era atleta non poteva mai bere alcol nel corso della preparazione alle gare, tuttavia ha ammesso di aver festeggiato le vittorie con qualche bicchierino di troppo.
E quando gli è stato chiesto se avesse mai pensato di fare un vino che richiamasse alla sua attività sportiva agli anelli, Chechi ha risposto: “Avevamo fatto un’etichetta, ‘I cinque cerchi’, per ricordare le Olimpiadi, è andata anche abbastanza bene, ma non mi piace mischiare il vino con quello che ho fatto nella ginnastica. Rispetto chi lo fa come operazione di marketing, però io non penso di dare maggiore credibilità a un vino in questo modo”.