La storia di una ragazza allergica all’acqua che attraverso i social mostra al mondo cosa vuol dire vivere con questa disagevole condizione.
Ci sono delle persone che scoprono di essere allergiche all’acqua e vivono una vita difficile giorno dopo giorno. Può sembrare strano e raro che si possa sviluppare un’allergia all’acqua, l’elemento di cui ogni corpo umano è composto per circa il 70%, eppure questa condizione interessa diversi individui nel mondo. Ma come fanno le persone che soffrono di allergia all’acqua a bere o lavarsi?
Di recente la storia di una giovane 25enne proveniente da Fresno, in California, ha fatto il giro del mondo tramite i social ed è arrivata anche in Italia. Lei cura la sua pagina Instagram non solo per condividere esperienze e consigli ma anche per farsi forza insieme ad altre persone che, come lei, sono costrette a vivere in una condizione di disagio.
La storia della ragazza allergica all’acqua
Perché Tessa non solo deve rinunciare a toccare l’acqua con la pelle del corpo, ma deve anche evitare di bere. Sì, perché ogni volta che beve acqua subisce i sintomi della reazione allergica, prima le brucia la gola, poi tutto il corpo. Per tale motivo beve latte, ma questa non è una buona soluzione, tanto che di recente ha dovuto subire un intervento chirurgico in seguito ad una colite ischemica.
In pratica era arrivata in ospedale molto disidratata per cui il sangue non circolava più correttamente all’interno del colon. La condizione di cui soffre Tessa Hansen-Smith si chiama orticaria acquagenica. Si manifesta con rush cutanei molto fastidiosi, la cute diventa rossa perché si infiamma e si scatena prurito. Non importa con quale tipo di acqua si viene a contatto, sia quella naturale che quella di mare, come anche l’acqua distillata generano le stesse reazioni.
Così, la piccola Tessa, che ha cominciato a soffrire dall’età di otto anni, ha lentamente cambiato la sua vita, prima ha dovuto rinunciare ad andare a mare o in piscina, poi ha scoperto che anche sudare le provocava fastidio per cui non può poteva fare esercizio fisico e nemmeno uscire di casa con le alte temperature. A scuola era bullizzata, c’era chi le tirava addosso acqua e ghiaccio.
I medici brancolavano nel buio
Prima di capire la sua condizione, per altro scoperta dalla mamma che è una dottoressa, la ragazza è stata visitata da molti medici che per anni non sono riusciti a dare una risposta alle sue domande. Ora che finalmente ha dato un nome alla sua condizione cerca di vivere una vita più normale possibile.
Ha grandi speranze e segue il suo obiettivo. Vorrebbe diventare infermiera per poter aiutare chi ha bisogno. E ai cronisti di ABC ha confidato: “Quando lo diventerò tratterò i miei pazienti con gentilezza e compassione”.