Paolo Crepet ha parlato della sua idea riguardo l’eredità da lasciare ai figli. Le sue considerazioni lasciano tutti a bocca aperta.
Comprendere chi si voglia essere nella vita non è mai così semplice. Fin da bambini si posseggono delle abilità e capacità. Ogni individuo esprime le proprie doti intellettuali a modo suo. Alcuni sviluppano particolari abilità creative, altri invece risultano essere più bravi in matematica- Tuttavia la fase rosea dell’infanzia finisce in un batter d’occhio e dai sogni si passa velocemente alla realtà.
Se a dieci anni si scrive in un tema da grande voglio fare l’astronauta, a trenta dovrai farlo l’astronauta e prima ancora dovrai intraprendere un percorso adeguato per conseguire i requisiti richiesti. Difatti se alle scuole elementari si sogna, alle fine delle medie si è già chiamati a fare una scelta decisiva per il proprio futuro. Ma ad appena tredici anni è possibile avere già le idee chiare su ciò che si vuole fare nella vita? Un adolescente può essere così sicuro di voler fare il medico o l’avvocato, dovendo quindi iscriversi ad un liceo? La vita da poche certezze ed anche se il mondo del lavoro va veloce e chiede fermezza, è possibile prendere delle decisioni sbagliate, comprendendo solo dopo tempo di aver intrapreso un percorso poco soddisfacente.
Del resto ciò che è fondamentale nella vita è fare ciò che si ama, e dunque un lavoro che si possa svolgere con passione e determinazione. L’importante è portare avanti i propri progetti, pur con tempi più lunghi, ma mai fermarsi o arrendersi. Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, infatti, ritiene che i giovani vadano spronati fin da piccoli allo studio e allo spirito di abnegazione.
Paolo Crepet e la sua idea riguardo l’eredità
Il mondo è ancora un posto dove risiede il divario sociale. E dunque mentre c’è un ricco imprenditore con un tenore di vita elevato, c’è anche una persona che fa fatica ad arrivare a fine mese. Non si può scegliere dove nascere, e così un bambino vivrà una vita piena di lusso e privilegi, mentre un altro un’esistenza di privazioni e sacrifici.
Il figlio di persone benestanti potrà ereditare i beni dei suoi genitori, potendo mantenere un tenore di vita adeguato nel corso della sua vita. Tuttavia il sociologo e psichiatra Paolo Crepet ritiene controproducente concedere ai figli l’eredità. Difatti se un bambino è consapevole già a partire dall’età di dieci anni che in futuro potrà avere denaro e proprietà immobiliari, potrebbe non impegnarsi nella vita per ottenere eccellenti risultati.
Dunque secondo le idee di Crepet coloro che provengono da classi sociali più basse posseggono maggiore determinazione e tendono ad impegnarsi di più rispetto a coloro che provengono dall’alta società. Sarà vero? In parte potrebbe anche essere come afferma il sociologo, ma non è assolutamente possibile generalizzare su una questione così dettagliata. Se fosse come afferma Crepet figli di vip e personaggi noti non si impegnerebbero in nulla, badando solo all’eredità concessagli per legge? Non è assolutamente così, dato che molti giovani, pur provenendo da contesti economici floridi, hanno il desiderio di impegnarsi magri in settori differenti da quelli dei propri genitori.