Si chiama Kevin Black ed è un insegnante americano, o meglio lo è stato per un giorno, poi il video social che ha fatto il giro del web.
Negli ultimi anni, in molti paesi del cosiddetto “primo mondo”, ovvero nei paesi dell’Europa Occidentale e dell’America Settentrionale, si è delineata una vera e propria emergenza educativa. Il problema di fondo, a quanto testimoniano anche decine di insegnanti italiani, è che bambini e genitori non rispettano più l’autorità dell’insegnante.
Mentre si comincia a ipotizzare una scuola senza voti allo scopo di non traumatizzare i bambini mettendoli davanti ad esperienze potenzialmente traumatiche, gli insegnanti vivono un vero e proprio assedio, soprattutto nel corso dei colloqui con i genitori. Nella maggior parte dei casi, infatti, i genitori si limitano a giustificare qualsiasi comportamento dei figli e ad attaccare ogni provvedimento sgradito nei loro confronti. Da una situazione del genere non può che svilupparsi un profondissimo disagio degli insegnanti nelle classi di ogni ordine e grado.
Grazie alla diffusione capillare dei social sono moltissimi gli insegnanti che ormai decidono di parlare pubblicamente della propria esperienza, soprattutto nel settore dell’educazione pubblica e, come si può immaginare, il quadro che ne risulta è davvero allarmante.
Il professore che lascia la scuola dopo un giorno
Il video ha fatto il giro della rete nelle ultime ore e ha scatenato commenti e reazioni di grande solidarietà nei confronti dell’insegnante che lo ha pubblicato. L’uomo naturalmente non mostra i bambini della classe a cui è stato affidato ma filma l’aula vuota in cui ha deciso che non sarebbe tornato mai più.
“Questo è stato il mio primo giorno da insegnante e… mi licenzio!” ha esordito Kevin Black. “È stato il mio primo giorno ma non è quello che volevo. Ho deciso di entrare nella scuola per una ragione. Non è una situazione che posso gestire: i bambini sono cattivi, maleducati, puzzano, starnutiscono ovunque. Quindi … oggi è il mio ultimo giorno”.
I commenti di solidarietà non hanno tardato ad arrivare e sono stati migliaia, soprattutto da parte di insegnanti che, dopo esperienze simili a quelle di Kevin, hanno deciso a malincuore di fare la stessa scelta.
Un insegnante ha detto infatti che consiglia sempre di sottoscrivere un contratto a tempo determinato come primo incarico nella scuola, dal momento che l’insegnamento è duro e non tutti riescono a sopportarlo.
Un altro commento ha sottolineato “Le persone non hanno idea di quanto insegnare sia diventato difficile.” Altri commenti individuano invece la radice del problema in famiglie che non svolgono più alcun ruolo educativo: “I genitori non fanno più i genitori e i bambini vivono due vite: una dentro e una fuori casa”. Quella fuori casa, evidentemente, è dove sfogano tutti i propri malesseri, anche (e forse soprattutto) contro l’autorità degli insegnanti.