In quali casi si può perdere l’Assegno Unico e come fare per evitarlo

Anche se già erogato si potrebbe comunque perdere l’Assegno Unico: ecco le casistiche che è bene conoscere per evitare questo rischio.

L’assegno unico universale rappresenta una forma di aiuto economico di prioritaria importanza per le coppie che diventano genitori per la prima volta o che hanno più di un figlio. Viene infatti erogato mensilmente a partire dal settimo mese di gravidanza, fino al compimento del 21esimo anno di età, consentendo a mamma e a papà di far fronte ad una serie di spese per la crescita dei propri figli.

Come evitare di perdere l'assegno unico
Assegno unico e certificazione unica, attenzione ai dati da inserire – Fonte Ansa – News.Notizieflash.com

Ma attenzione, anche se già corrisposto, l’erogazione dell’assegno unico può essere interrotta in determinate situazioni che è bene conoscere. Una di esse riguarda la corretta compilazione della Certificazione Unica 2024.

Assegno unico e dichiarazione dei redditi: come comportarsi per non perderlo

Importante elemento da tenere considerazione è legato al fatto che dovrà essere compilata, da parte dei sostituti d’imposta, la sezione riguardante i Dati relativi al coniuge e ai familiari a carico anche nel caso in cui si percepisca l’assegno unico. Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate specificando che si tratta di un obbligo che consente di predisporre la precompilata in maniera completa inserendo anche gli oneri che sono stati sostenuti per i figli. Tale chiarimento è riportato nella risoluzione n. 55/EE del 3 ottobre 2023 con la quale l’Agenzia fornisce, alla luce delle novità previste con il Dlgs 230/2021, tutte le precise indicazioni in merito.

L'assegno unico viene erogato dal settimo mese di gravidanza
Assegno unico, la precisazione dell’agenzia delle entrate – Fonte Ansa – News.Notizieflash.com

Ricordiamo che l’assegno unico ed universale è stato introdotto a partire dal 1° marzo 2022 con la finalità di unificare le varie detrazioni per carichi di famiglia in un solo sussidio. Ma è importante capire come questa somma di denaro ricevuta nell’arco di un anno vada ad impattare sulla dichiarazione dei redditi dei genitori. È importante dunque che venga indicato nella CU, tutto ciò che riguarda i dati riguardanti i familiari fiscalmente a carico.

Per quanto riguarda il periodo d’imposta 2023 è previsto dall’articolo 40 del DL 48/2023 è prevista la non concorrenza alla formazione del reddito del “valore dei servizi prestati o dei beni ceduti ai lavoratori dipendenti con figli” per un importo non superiore a 3000 euro. Si tratta di una deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, prima parte del terzo periodo del Tuir e riguarda i fringe benefit previsti per i lavoratori con figli a carico (anche adottati, affidati o nati fuori dal matrimonio). Anche per l’accesso a questo beneficio è essenziale la comunicazione, da parte del dipendente, dei codici fiscali dei figli al sostituto d’imposta. E il sostituto l’i riporterà nel prospetto dei familiari a carico. Questo perché l’Agenzia delle Entrate deve avere un prospetto completo di tutti i familiari per i quali il contribuente riceve l’assegno unico.

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