Killers of the Flower Moon, la vera storia che ha ispirato il film di Scorsese

Una sconvolgente storia di abusi, avidità e morte: il tragico episodio della storia americana raccontato da Scorsese in Killers of The Flower Moon.

Uscito da pochissimo nelle sale di tutto il mondo, l’ultimo film di Martin Scorsese si propone di rendere nota una storia che l’America bianca ha fatto di tutto per insabbiare e dimenticare. La vicenda, risalente ai primi anni del Novecento, affonda le radici nella lotta dei colonizzatori bianchi contro le tribù di nativi americani che ancora abitavano l’America Settentrionale cinquecento anni dopo lo sbarco di Colombo.

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La locandina di Killers of the Flower Moon – Screenshot IG @killersoftheflowermoon2023 – News.NotizieFlash.com

All’epoca dei fatti raccontati da Scorsese moltissime tribù di nativi americani erano state costrette ad abbandonare le terre del Kansas che avevano sempre abitato per trasferirsi in piccoli appezzamenti, spesso non coltivabili. La tribù degli Osage subì lo stesso destino: costretta ad acquistare un pezzo di terra apparentemente inospitale, vi si dovette trasferire in massa. Con il tempo però gli Osage scoprirono che il terreno era ricchissimo di giacimenti petroliferi e che, secondo la legge dei bianchi, gli Osage erano gli unici ad avere il diritto di sfruttarli.

Grazie a quella insperata fortuna gli Osage si trasformarono nella popolazione con più ricchezza pro capite del mondo. Cominciarono a vestirsi come i bianchi, a vivere in ville lussuose e a girare il mondo, inviando i propri figli nelle scuola più prestigiose dell’epoca. Questa situazione, ovviamente, scatenò l’avidità dei bianchi.

Una lunga serie di omicidi e la nascita dell’FBI

Da un certo punto in poi tutti i più ricchi esponenti della tribù degli Osage cominciarono morire in circostanze misteriose. Nel 1921 sul fondo di un burrone venne ritrovato il corpo di una donna Osage in stato di decomposizione. Il caso venne archiviato come morte accidentale per avvelenamento ma la donna, Anna Brown, aveva in testa un foro di proiettile.

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Leonardo di Caprio e Lily Gladstone – Screenshot IG @killersoftheflowermoon2023 – News.NotizieFlash.com

Quella morte, come le molte che seguirono e quelle che erano venute prima, vennero costantemente ignorate o insabbiate dalle autorità. Ovviamente lo scopo di molti affaristi bianchi senza scrupoli era di eliminare tutti gli Osage più ricchi e i loro eredi allo scopo di impossessarsi della loro terra e del loro petrolio.

Quella lunga serie di omicidi apparentemente irrisolti (ma in realtà insabbiati dalla polizia bianca), era destinata a cambiare per sempre la storia degli Stati Uniti perché, proprio a seguito di essi, venne istituita quella che oggi è conosciuta come FBI. Travolti da quell’ondata di violenza, infatti, gli Osage decisero di rivolsi al Bureau of Investigation, che nel 1935 divenne un’organizzazione federale (Fedaral Bureau of Investigation). Dal 1924 l’ufficio era sotto la guida di J. Edgar Hoover, una delle poche persone davvero decise a fare luce sulla vicenda e consegnare i colpevoli alla giustizia.

Hoover creò una vasta squadra di agenti sotto copertura che cominciarono a indagare con successo sul caso e, nel frattempo, le cose cambiarono anche sul versante politico: il congresso degli Stati Uniti vietò a chiunque non fosse di sangue Osage di ereditarne le terre e i benefici ad esse collegate.

Solo nel 2011, però, la Nazione Osage ricevette il riconoscimento di tutti i torti subiti ingiustamente da parte dell’uomo bianco: il governo degli Stati Uniti versò alla popolazione ben 380 milioni di Dollari (che nel 2023 equivalgono a quasi 500).

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