In molti ci siamo sentiti dire che andare bene a scuola era fondamentale per avere successo, ma alcuni hanno pensato che non fosse sempre vero.
Oggi sembra che la scienza dia ragione a tutti quei genitori che spronano i figli a ottenere buoni voti. Non è propriamente una buona notizia per tutti quegli studenti che “non sopportano i secchioni” e che magari pensano di riuscire a cavarsela lo stesso.
Ben tre psicologi spiegano qual è il rapporto tra l’andare bene a scuola e il riuscire ad ottenere successo nella vita. Indubbiamente sembra strano che questa “regola non scritta”, menzionata sempre dai genitori, abbia anche un risvolto scientifico.
In fondo, molti sono riusciti ad eccellere anche senza essere i primi della classe, e poi non dimentichiamoci che proprio recentemente si è compreso che l’intelligenza vera non è data solo dai bei voti in matematica. Eppure… ecco cosa hanno affermato alcuni esperti.
Se vuoi avere successo nella vita devi andare bene a scuola, ecco perché
Il lavoro svolto da alcuni psicologi americani ha confermato che chi dimostra grandi abilità durante gli anni scolastici avrà i mezzi necessari per ottenere una soddisfacente carriera, e comunque successo.
Per arrivare a queste conclusioni, gli psicologi hanno usato un metodo basato su dei test, chiamato Miller Analogies Test (MAT).
Questo test veniva e viene usato in realtà in ambito scolastico, ma per ottenere altri tipi di risultati. In America si esegue sugli studenti che fanno la domanda di ingresso all’università. I test hanno lo scopo di valutare le domande e si suddividono in domande e prove attitudinali in diverse materie fondamentali: dalle scienze alla letteratura, dall’arte alla storia e via discorrendo.
Ebbene, riassumendo e poi confrontando i risultati di più di 20 mila test, gli psicologi hanno compreso che questa metodologia ha la capacità di “predire” se uno studente sarà capace sia a livello scolastico che in quello lavorativo, perché abile ad affrontare tutte le sfide che gli si pongono davanti.
C’è da dire che sicuramente il test va a considerare tutte le abilità cognitive, e non soltanto l’avvenuto apprendimento dei concetti culturali. Dunque si tratta di un qualcosa da considerare attentamente, quando si va in classe: i “secchioni”, anche se oggi sembrano persone un po’ “strambe” un domani potrebbero ricoprire posizioni molto alte e “comandare” quelli che si sono impegnati di meno durante le varie lezioni.