‘Si avvicina la celebrazione in memoria dei defunti. Il culto del ricordo dei morti non è contemplato solo in Italia ma anche altrove.
La vita è qualcosa di straordinario, anche se talvolta è davvero breve. E forse e proprio la brevità dei giorni terreni a rendere i momenti trascorsi in vita ancora più unici. L’eternità non avrebbe avuto lo stesso sapore. Il momento del trapasso, però, non è mai piacevole. Un evento doloroso anche e soprattutto per i familiari, ai quali va il peso di elaborare il lutto.
Parlare della vita ultraterrena potrebbe apparire davvero complesso, poiché entrano in gioco questioni antropologiche e religiose. Gli atei sosterranno che dopo la morte non vi è nulla, mentre un credente vorrà credere ad un Aldilà meraviglioso. Al mistero della morte nessuno può dare una vera risposta. Per secoli e secoli ci hanno provato i filosofi, ma nulla può davvero dire con certezza cosa ci sia dopo.
Quel che resta, però, è il corpo ed è questo a creare un legame fra il defunto ed i suoi cari. “La corrispondenza di amorosi sensi” cantata da Ugo Foscolo nel “De Sepolcri”. Il poeta e scrittore non crede all’esistenza di una vita ultraterrena, ma sostiene fermamente l’importanza del culto dei defunti e della tomba. La tristezza della morte non sarà mai del tutto addolcita dal ricordo dei vivi. Tuttavia l’uomo non può sottrarre l’ultima speranza di continuare a vivere attraverso il pensiero di coloro che restano.
E così rievocando i pensieri dello scrittore di Zante, possiamo dire quanto sia importante il legame con i nostri cari che non ci sono più. Il 2 novembre in Italia si celebra la Commemorazione dei defunti. Non è solo il Bel Paese a ricordare i cari estinti, ma anche altri luoghi del mondo.
Giornata dei defunti: come ricordare i cari dei non ci sono più
Nessuno muore finché vive nei cuori di chi resta. Una frase che esprime l’importanza di seminare bene in vita per poi essere ricordato con amore anche dopo. Proprio per questo motivo in varie parti del mondo si celebrano delle “feste” per tenere in vita le persone sorpassate. L’ Italia il 2 novembre appare come giornata durante il quale si ci reca nei cimiteri per portare fiori e lumini.
In alcune regioni italiane si preparano dei dolci, chiamati dolci dei morti. Nel Sud Italia, in Sicilia c’è la credenza che nella notte fra il 1 ed 2 novembre i morti portino in dono dolci di martorana ai bambini. Lasciando il suolo italiano, c’è da dire che anche in altri posti ci sono determinati culti legati alla commemorazione degli estinti. Il Dia de los muertos si celebra in Messico ed appare come una vera e propria festa. Nei giorni fra fine ottobre ed inizio novembre i defunti vengono ricordati attraverso delle foto, ma ci sono balli in strada e rappresentazioni caricaturali della morto. Non solo un modo per far rivivere chi non c’è più, ma anche per allontanare il pensiero e la paura della morte.
In Asia orientale, invece, c’è l’Hungry ghost festival. Nei paesi dell’Asia orientale c’è la credenza, che fra fine agosto ed inizio settembre, i fantasmi torniamo sulla terra per cercare cibo e divertimento. E per questo i vivi gli preparano una grande festa con cibo e spettacoli. La festa di Hallowen, invece, è molto antica e sembra essere nata in Irlanda. I Celti a fine estate solevano ringraziare gli spiriti dei morti per il raccolto estivo. Seconda la loro credenza nella notte del 31 ottobre i morti erano liberi di vagare per le strade. Per questo motivo gli venivano preparati dolci ed accese lanterne.
Una celebrazione che unisce la paura della morte alla gioia della fine dell’anno. Verso la metà dell’ ‘800 gli irlandesi emigrarono negli Stati Uniti e portarono con loro la festa di Hallowen. Nel corso degli ultimi decenni questa ricorrenza ha assunto una piega consumistica, assumendo un significato del tutto differente da quello di partenza.