La scienza ha finalmente spiegato perché le donne piangono di più rispetto agli uomini, confermando una verità già assodata.
A volte stereotipi, ricerche scientifiche e leggende metropolitane si incrociano e rendono un quadro più completo rispetto ai dubbi connessi, ad esempio, al comportamento delle persone. Anche nel caso delle donne che – secondo le dicerie – piangono di più e più spesso degli uomini c’è qualcuno che ha voluto dare una spiegazione definitiva.
Una recente ricerca è stata condotta nei Paesi bassi da alcuni esperti e ciò che è emerso è una constatazione, più che una scoperta vera e propria. Ma forse dietro al fatto che le donne sono più sensibili c’è qualcos’altro.
Perché le donne piangono di più degli uomini, la scoperta
Come anticipato poco sopra, lo studio scientifico elaborato nei Paesi Bassi ha solo confermato che il lato “piagnucolone” delle donne è innescato dagli ormoni.
Ciò che è interessante riguardo ai risultati dello studio, però, è il fattore “numeri”; i dati emersi dalla ricerca ci danno un’idea più precisa e realistica di questa verità.
- Lo studio ha riguardato 5 mila persone di 37 Paesi diversi;
- il 66% degli uomini piange per meno di 5 minuti;
- più della metà delle donne piante in media per 16 minuti in più;
- durante l’arco di un anno, le donne piangono in media dalle 30 alle 64 volte;
- gli uomini, sempre in un anno, piangono dalle 6 alle 17 volte;
- le lacrime contengono prolattina, un ormone che si trova maggiormente nelle donne.
Le conclusioni degli esperti andrebbero anche a consigliare agli uomini di comprendere maggiormente le lacrime delle donne, poiché riconducibili a meri scombussolamenti ormonali. Ciò si rivela un po’ limitante come considerazione, perché da una parte è vero che gli ormoni incidono (anche) sull’emotività, ma dietro alle lacrime o alla sensibilità c’è ben altro.
Innanzitutto esistono molteplici fattori culturali, che ancora rendono la donna il soggetto più “consono” alla sensibilità verso l’amore, i sentimenti, e le sfaccettature emotive.
Un recente studio, tra l’altro, ha esaminato il modo di parlare dei genitori coi figli, che cambierebbe proprio in base al sesso. Dalla ricerca è emerso che i genitori si rivolgono alle femmine in maniera più emotiva, argomentano su un fatto aggiungendo parole e concetti che rimandano ai sentimenti; verso i maschi, invece, tendono a spiegare un fatto per quello che è, senza approfondire troppo; verso i bambini “neutri” addirittura si rivelano più freddi e distaccati.
Questo significa che i condizionamenti sociali sono molto più profondi di quanto si pensi, o di quanto si voglia ammettere.