L’Intelligenza Artificiale avrà sicuramente tante qualità ma di certo non sa giocare a Pokemon: l’esperimento è assurdo.
Il processo tecnologico negli ultimi anni è cresciuto a dismisura, questa è stata sicuramente una buona notizia per i videogiocatori di tutto il mondo che hanno potuto così vivere le avventure più incredibili su qualsiasi tipo di piattaforma. Anche la stessa saga dei Pokemon, tra le più amate da quando Ash Ketchum e i suoi compagni hanno fatto il debutto sul piccolo schermo, ha vissuto un’evoluzione a dir poco significativa.
Oggi i nuovi titoli dei videogiochi dedicati ai Pokemon sono dei veri open world dove gli utenti possono concedersi anche qualche battaglia online. Una vera svolta per il prodotto della Nintendo che di recente è stato sfidato tutt’altro che da un allenatore qualsiasi: chi ha provato a riscrivere la storia di Kanto è stata l’Intelligenza Artificiale.
L’idea di sottoporre alle avventure del gioco l’AI è stato il programmatore Peter Whidden, appassionato della saga ideata da Satoshi Tajiri, che ha deciso di vedere quale sarebbe stato il risultato. Ebbene, il percorso di Ash si è rivelato più complicato del previsto: non sono state sufficienti 50mila euro per conquistare l’ultima medaglia e questo ha causato una certa ilarità nel mondo del web.
L’AI contro Pokemon: l’assurdo esperimento
In realtà non sono bastate nemmeno per ottenere la seconda medaglia, ma prima facciamo un passo indietro. I gamers che conoscono il titolo sin dalle sue origini, ricorderanno sicuramente la prima edizione uscita per GameBoy: quella dedicata alla generazione di Pikachu e dei primi 150 Pokemon. Era la fine degli anni novanta quando sono usciti Pokemon Blu e Pokemon Rosso.
L’Intelligenza Artificiale programmata appositamente per giocare a Pokemon si è misurata con la versione rossa ma non ha affatto dato buona prova di sé. Il gioco è molto semplice, l’allenatore deve mettere assieme la miglior squadra di Pokemon per sconfiggere ogni capo palestra e ottenere tutte le medaglie. L’AI, tuttavia, ha impiegato ben 7mila ore solo per battere il primo avversario.
Nel complesso l’allenatore virtuale ha giocato a Pokemon Rosso per 50mila ore senza riuscire a raggiungere la seconda palestra e perciò a misurarsi con l’avversario successivo. A quel punto l’esperimento è finito e lo sviluppatore dell’AI ha tirato le proprie conclusioni. Grande stupore dal parte del pubblico nel sapere che l’AI ha tra l’altro collezionato solo ed esclusivamente Magikarp, decisamente tra i Pokemon meno utili di tutto il gioco.