Abbiamo una personalità anche durante il sonno. E conoscerla può aiutarci a migliorare la qualità del nostro riposo notturno.
Credete di avere una personalità (più o meno forte, più o meno gradevole) solo durante la veglia? Ebbene, sappiate che vi sbagliate di grosso. Studi psicologici, comportamentali e cognitivi, infatti, hanno recentemente scoperto che abbiamo una personalità piuttosto sviluppata anche quando dormiamo. Ecco come individuare la nostra, per migliorare il nostro sonno.
E migliorare la qualità del sonno – ormai dovremmo saperlo – è fondamentale per il nostro benessere psicofisico. Spesso ci concentriamo molto sull’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica per prevenire problematiche di tipo fisico e mentale. Ma, colpevolmente, sottovalutiamo quanto, invece, possa essere importante un sonno adeguato, sia in termini di quantità, che di qualità.
Il sonno, dunque, è essenziale. Non avere un sonno ristoratore, avere difficoltà ad addormentarsi, ma anche soffrire di insonnia, svegliandoci più volte nel cuore della notte, può mandarci completamente fuori di testa l’intera settimana. Inutile aggiungere che non riuscire a dormire adeguatamente può essere dannoso per la salute per una miriade di ragioni, ma sapevate che capire qual è la tua “personalità del sonno” potrebbe essere la chiave per dormire meglio in generale?
Le cinque personalità del sonno
Esistono cinque personalità del sonno e conoscere la nostra potrebbe essere la risposta per ottenere il miglior sonno e, quindi, avere una qualità della vita superiore. I cinque tipi di personalità del sonno, secondo gli esperti, sono i seguenti: l’estremista della temperatura, il cervello occupato, il nottambulo e il mattiniero, il dormiente sensibile e l’uomo della sabbia. Ecco una descrizione di ciascun tipo e come modificare la routine del sonno in base alla nostra personalità per garantire un riposo notturno migliore.
Se siamo degli estremisti della temperatura mentre dormiamo, potremmo svegliarci sudati o ghiacciati nel cuore della notte. Alcune persone, in particolare le donne in menopausa, potrebbero avere una temperatura corporea particolarmente bassa o alta mentre dormono.
Se il nostro cervello è pieno di pensieri e rumori prima di addormentarci, probabilmente soffriamo di un tipo di sonno cerebrale frenetico. Può essere utile meditare per dieci minuti prima di andare a dormire in modo da poter liberare tutti i nostri pensieri ansiosi e, quindi, goderci le ore di sonno.
Ci sono poi i nottambuli e i mattinieri. Alcuni dormono molto più tardi di quanto vogliamo o ci svegliamo molto prima di quanto vogliamo. Ma importante dare un’occhiata alle nostre abitudini prima di andare a letto. Ed è utile cercare di mantenere tutto sommato gli stessi orari, sia del momento in cui andiamo a dormire, sia di quando ci alziamo.
C’è poi il dormiente sensibile, colui il quale si sveglia al suono più impercettibile, oppure se filtra un po’ di luce da una fessura. Possono essere utili dei tappi per le orecchie o una maschera per dormire durante il sonno: quando si utilizzano questi prodotti, si bloccano i rumori esterni e le distrazioni e ci si può concentrare solo sul riposo adeguato.
Infine, l’evocativo “uomo della sabbia”. Di solito si addormenta dopo cinque minuti, dorme adeguatamente, ma si sveglia comunque intontito. Se così fosse, potremmo essere affetti da narcolessia o soffrire di apnee notturne. In entrambi i casi, va sicuramente consultato uno specialista.