Marmellata o confettura? Per molti si tratta di termini equivalenti ma non è affatto così, ed è tutta colpa degli inglesi!
La lingua che utilizziamo quotidianamente procede per semplificazione: è molto comune cioè che alcuni termini, utilizzati soltanto in alcuni ambiti o in alcuni casi, finiscano per essere dimenticati e sostituiti da termini che utilizziamo più spesso.
Qualcosa di simile è avvenuto per il termine marmellata e confettura: dal momento che nella nostra lingua comune abbiamo sempre utilizzato il termine “marmellata” per tutte le conserve a base di frutta, soprattutto per quelle che preparavano le nostre nonne, oggi continuiamo a utilizzare quello stesso termine in maniera molto ampia. Il problema è che nel frattempo le cose si sono complicate: tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta è stata acquisita una terminologia commerciale molto specifica per i vari tipi di conserve di frutta a base di zuccheri.
Marmellata e confettura: che differenza c’è?
Se abbiamo acquistato di recente un barattolo di “marmellata” e lo abbiamo conservato in dispensa, potremmo andare a controllare cosa c’è scritto davvero sull’etichetta. Scopriremmo che nella maggior parte dei casi l’etichetta riporta il termine “confettura”. Nel caso di prodotti di più alta qualità si parla di confettura extra: in questo caso sono presenti 450 grammi di frutta per prodotto finito e non soltanto 350 come nelle altre marmellate standard.
Le etichette commerciali riportano il termine “marmellata” soltanto se il barattolo contiene prodotti a base di agrumi. Per fare un esempio pratico, acquisteremo marmellata di arance ma confettura di ciliegie. Se poi dovessimo decidere di acquistare una “marmellata di castagne” scopriremmo che in realtà l’etichetta riporta la dicitura crema di marroni.
Tutte queste strane complicazioni sono nate a causa del diverso utilizzo che si faceva in UK della parola “marmellata” rispetto al resto d’Europa. Nel Regno Unito, infatti, la parola “marmalade” viene utilizzata solo ed esclusivamente per le conserve di agrumi, mentre per indicare le conserve di tutti gli altri tipi di frutta si utilizza la parola “jam”.
Tra la fine degli anni Settanta e Ottanta, quando l’Unione Europea dovette decidere una nomenclatura valida in tutta Europa per le varie conserve di frutta, il Regno Unito impose la sua visione e, quindi, venne estesa in tutta Europa la differenza britannica tra “marmalade” (marmellata) e “jam” (confettura). Ironia della sorte vuole che oggi il Regno Unito sia fuori dall’Unione Europea ma le sue assurde complicazioni in fatto di marmellata sono rimaste in eredità a tutti i consumatori d’Europa!