La cleptomania: che cos’è questo disturbo? Perché chi ne soffre sente l’esigenza di rubare? Vediamo la definizione che ci dà la scienza.
Per il cleptomane, che sia in un negozio o al lavoro, la tentazione di commettere un furto è irresistibile. Così, fuori dalla vista, si infila in tasca un libro, un utensile o la penna di un collega. Un disturbo psichiatrico che nasconde un disagio interiore legato al vissuto della persona. Quali sono le caratteristiche di un cleptomane e perché lo si diventa? A spiegarcelo è Ivan Rodrigo Gonzalez Loyola, psicologo clinico a Montreal.
In psichiatria la cleptomania è elencata nella categoria dei disturbi del comportamento ed è caratterizzato da un’irrefrenabile tendenza a rubare oggetti. L’atto è spesso motivato dalla ricerca di soddisfazione, dal rilascio di adrenalina che accompagna il bisogno di scaricare la tensione. Pertanto il comportamento trasgressivo può essere spiegato dall’esistenza di un conflitto psicologico dell’individuo. Una particolarità di questo disturbo è che l‘atto del furto e il luogo in cui avviene hanno più valore dell’oggetto stesso agli occhi del cleptomane.
Perchè una persona può diventare cleptomane
Le sensazioni che provano i cleptomani si dividono in due categorie. I cleptomani, in primo luogo, sopprimono la tensione interna fino al momento della fuga, seguito da un senso di sollievo. In secondo luogo, soddisfazione e sollievo sono spesso accompagnati da un senso di colpa per l’impossibilità di controllare il proprio comportamento, o addirittura da vergogna perché il cleptomane sa di aver danneggiato gli altri.
Ma perché alcuni diventano cleptomani? Non esiste un’unica causa di cleptomania. Questo disturbo è di origine multifattoriale, spesso legato al vissuto personale. È soprattutto un sintomo di un disturbo più profondo. Bisogna farsi più domande: cosa ha portato la persona a commettere il furto? Cosa rappresenta l’ambiente o l’oggetto? Hanno valore simbolico per lui?
Il motivo spesso affonda le sue radici a livello delle relazioni interpersonali. Alcune persone vengono sopraffatte dagli impulsi durante i periodi critici, ad esempio quando muore una persona cara, durante una separazione o in caso di conflitti con le persone vicine. Per lo psicologo il rubare si presenta come una soluzione, una strategia adattiva e inconscia per esprimere qualcosa che la persona non è in grado di esprimere oralmente: l’atto allora sostituisce le parole, dà una sensazione positiva che viene a colmare una mancanza, ansia, persino pensieri depressivi. Come si cura la cleptomania? L’approccio psicoterapeutico cercherà di aprire uno spazio di discussione con l’individuo. Questo si fa cercando di far esprimere la persona riguardo al suo vissuto, sottolineando cosa potrebbe averla fatta perdere l’orientamento. All’approccio psicoterapeutico ci può essere anche quello farmacologico.