I terremoti possono essere di varie intensità ma di sole due tipologie: ondulatori e sussultori. Cosa cambia e quali sono più gravi?
I terremoti possono essere generati da varie cause come ad esempio lo spostamento di zolle tettoniche ma anche l’eruzione di un vulcano o il crollo di caverne e cavità sotterranee. Alcuni, in genere di lieve entità, possono anche essere causati da esplosioni causate dall’uomo, avendo quindi origine artificiale.
I danni causati dai movimenti tellurici dipendono principalmente dalla magnitudo di questi ultimi ma anche dalla natura del suolo, dalla vicinanza di una zona all’epicentro del sisma e infine dalla natura delle strutture presenti nella zona in cui il sisma si verifica.
Sappiamo, per esempio, che un terreno molto statico e compatto blocca il propagarsi del sisma, assorbendo gran parte della sua forza e quindi limitando i suoi danni. Al contrario, un terreno molto elastico e poco compatto amplifica i movimenti provocati dal sisma e quindi aumenta i danni causati a strutture ed edifici.
Terremoti sussultori e ondulatori: differenze
A prescindere dalla loro causa i terremoti possono sviluppare un movimento orizzontale o verticale della crosta terrestre, quindi generare una percezione differente da parte di chi sperimenta il terremoto.
Se la crosta terreste si muove in verticale, quindi alzandosi e abbassandosi rispetto al livello del mare, allora ci troviamo davanti a un terremoto di tipo sussultorio. Terremoti di questo genere ma poco intensi possono provocare esplosioni e boati ma raramente producono dei danni significativi. Le cose sono molto diverse nel caso di terremoti sussultori molto intensi, che arrivano a sgretolare in pochi istanti le costruzioni situate in corrispondenza del loro epicentro.
Se invece la crosta terrestre si muove in orizzontale, la percezione di chi si trova in prossimità dell’epicentro è che il terreno e le abitazioni si muovano come se si trovassero improvvisamente su una nave con il mare molto mosso. In linea generale questo tipo di terremoti tende a procurare danni maggiori poiché sollecita moltissimo le strutture presenti nella zona in cui si manifesta, arrivando a danneggiarle profondamente o a farle addirittura crollare. Inoltre, un terremoto di tipo oscillatorio fa crollare anche le strutture meno solide e più precarie, che invece di solito rimangono in piedi durante e dopo un terremoto di tipo sussultorio. Infine, il terremoto ondulatorio si propaga molto facilmente attraverso il terreno che, se elastico, come abbiamo già accennato è in grado di propagare la forza del terremoto anche in zone molto lontane dall’epicentro, provocando danni lievi ma diffusi.